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Nel 1868 non esistevano cantine moderne, né premi internazionali.
Esistevano mani callose, stagioni instabili e un legame profondo tra uomo e terra
che non aveva bisogno di essere spiegato.
Fu in quell’anno che nacque la nostra storia.
Un uomo semplice, armato solo di fede e pazienza, piantò la prima vite
in un lembo di terra pugliese, accarezzata dal sole e domata dal vento.
Quella vite divenne il primo gesto di una promessa familiare
che oggi, quattro generazioni dopo, ancora manteniamo.
La nostra azienda Fiore Viticoltori
non è nata con l’intento di “produrre” vino, ma con il desiderio di accompagnare
la natura a compiersi, con rispetto e ascolto.
Per oltre 150 anni, la nostra famiglia ha tramandato gesti prima ancora che tecniche,
intuizioni prima dei numeri, valori più che strategie.
La prima, la fatica e il rispetto.
La seconda, la costanza e il
sacrificio.
La terza, la visione e l’identità.
La quarta, l’apertura e l’equilibrio
tra antico e nuovo.
Nei nostri vigneti si coltivano le varietà del territorio – come il Nero di Troia –
accanto a cultivar internazionali introdotte già nel dopoguerra dal nonno Raffaele, come il Cabernet Sauvignon,
con uno sguardo al futuro in tempi in cui tutti pensavano solo alla sopravvivenza.
Il biologico per noi non è una moda, ma un istinto
custodito con rigore.
Siamo cresciuti potando le viti seguendo la luna, arricchendo il suolo con
leguminose e fiori spontanei, usando infusi naturali come faceva la nonna con le sue erbe di campo.
Oggi il nostro approccio è lo stesso. Solo più consapevole.
Non abbiamo rifiutato il progresso.
Lo abbiamo accolto con misura,
mettendolo al servizio della terra, non del mercato.
Usiamo piccoli sensori per capire meglio il terreno e serbatoi a temperatura controllata per proteggere la fermentazione.
Ma il vino lo decidono ancora le mani, il tempo, l’aria.
Produciamo etichette come Petramagna Rosato, premiato con la medaglia d’oro al Concours Mondial de Bruxelles, ma ciò che davvero ci rende fieri è sentire, da chi lo beve, che "questo vino ha dentro la sua terra".